lunedì 7 agosto 2023

 

  

IPERCOLESTEROLEMIA FAMILIARE LIPOPROTEINA LP(a) E MALATTIA CARDIOVASCOLARE NEI BAMBINI

 

Uno studio Olandese di Follow-up pubblicato su Lancet Diabetes & Endocrinology ( luglio 2023 - in press), che ha interessato 200 bambini con ipercolesterolemia familiare eterozigote ha studiato l’associazione tra la concentrazione ematica di lipotroteina (a) e lo spessore intima-media carotideo (dato indicativo di danno vascolare predittivo di eventi avversi) e ha dimostrato che:

le concentrazioni di lipoproteina(a) contribuiscono in modo significativo all'ispessimento della parete arteriosa nei bambini con ipercolesterolemia familiare, suggerendo che la lipoproteina(a) è un fattore di rischio indipendente e aggiuntivo per l'aterosclerosi precoce nei soggetti anche molto giovani già a rischio aumentato (come questa popolazione di piccoli pazienti con ipercolesterolemia familiare eterozigote). La misurazione della lipoproteina(a) nei giovani pazienti con ipercolesterolemia familiare è fondamentale per identificare quelli potenzialmente a più alto rischio di malattie cardiovascolari e su cui concentrare gli sforzi di prevenzione.

giovedì 3 agosto 2023

 

LO SPORT IN ETA’ AVANZATA FA MALE ?


Uno studio prospettico pubblicato  sulla rivista JACC Clinical Electrophysiology  documenta che tra gli adulti di età pari o superiore a 65 anni, l’arresto cardiaco improvviso sport-correlato  è relativamente raro e si verifica prevalentemente negli uomini. Il rischio di arresto sembra essere basso negli anziani che partecipano ad attività sportive ed è significativamente superato dai sostanziali benefici per la salute che l'esercizio fisico regolare fornisce.

Incoraggiamo gli anziani a praticare sport, ma con raziocinio. 

Est modus in rebus!

 

JACC Clin Electrophysiol 2023 Jul 01;9(7 Pt 1)893-903, L Holmstrom, HS Chugh, A Uy-Evanado, A Sargsyan, C Sorenson, S Salmasi, FL Norby, S Hurst, C Young, A Salvucci, J Jui, K Reinier, SS Chugh

lunedì 31 luglio 2023

LA CURA PER L’AMILOIDOSI STA DANDO RISULTATI

 Una delle numerose forme di Amiloidosi cardiaca la ATTR  (genetica e wilde type) è attualmente curata con Tafamidis che ha dimostrato di migliorare la sopravvivenza nei pazienti affetti e sintomatici in classe NYHA III purchè il trattamento sia tempestivo dopo la diagnosi. È quanto deriva dai risultati dello studio ATTR-ACT pubblicato sulla prestigiosa rivista EJHF nel mese di luglio 2023: nel gruppo di pazienti trattati con Tafamidis immediatamente dopo la diagnosi di Amiloidosi vi è stata una riduzione della mortalità da tutte le cause rispetto al gruppo di confronto inizialmente trattato con placebo e poi con Tafamidis. 

È importantissima la diagnosi precoce (sempre in medicina ma in particolare per questa patologia responsabile di una grave forma di scompenso cardiaco e a prognosi fino a ieri infausta) affinché le armi che la ricerca clinica ci mette a disposizione possano essere utilizzate con efficacia. 

domenica 30 luglio 2023

IPERTENSIONE ARTERIOSA E ZILEBESIRAN

CUREREMO IN FUTURO L’IPERTENSIONE ARTERIOSA CON UNA PUNTURA OGNI 6 MESI?

Una nuova strada è stata tracciata nel trattamento della Ipertensione arteriosa. Zilebesiran è un modificatore dell’mRNA che codifica la sintesi dell’angiotensinogeno, precursore dell’Angiotensina, potentissimo vasocostrittore. 

Uno studio di fase 1 pubblicato il 20/7/23 sul NEJM prestigiosa rivista di Medicina ha documentato che questo nuovo farmaco, rispetto al placebo riduce in modo statisticamente significativo i livelli di Angiotensinigeno  e i livelli di pressione arteriosa delle 24 ore misurata con monitoraggio ambulatoriale. I primi dati di sicurezza sono favorevoli. Se questi risultati verranno confermati con studi di fase 2 e 3 si potrebbe aprire un nuovo scenario nella cura di milioni di pazienti affetti da Ipertensione Arteriosa, con una semplice puntura, azzerando i problemi di compliance e aderenza al trattamento. Staremo a vedere.

giovedì 10 marzo 2022

 IPERTENSIONE ARTERIOSA

LA DIMENSIONE DEL BRACCIALE INFLUENZA L'ACCURATEZZA DELLE MISURAZIONI DELLA PRESSIONE ARTERIOSA


È importante che gli operatori sanitari e la gente comune conoscano l'importanza della dimensione del bracciale per la misurazione della pressione arteriosa: questa influenza l'accuratezza delle misurazioni.

La dimensione del bracciale va commisurata alla circonferenza del braccio secondo determinati standard, poiché:

Un bracciale più grande fornisce valori erroneamente inferiori

Un bracciale più piccolo fornisce valori erroneamente superiori

Infatti in uno studio crossover randomizzato presentato alle sessioni scientifiche 2022 dell'American Heart Association Epidemiology and Prevention/Lifestyle and Cardiometabolic Health, tenute da dal 1 al 4 marzo a Chicago che ha coinvolto 165 adulti residenti in comunità (età media, 55 anni) con due serie di misurazioni della PA triplicate utilizzando un bracciale standard e uno appropriato in base alla circonferenza del braccio i ricercatori hanno scoperto che:

l'uso di un bracciale normale tra coloro che richiedevano un bracciale per adulti di piccole dimensioni, ha comportato letture significativamente inferiori (pressione sistolica, -3,8 mm Hg; pressione diastolica, -1,5 mm Hg)

l'uso di un bracciale regolare tra le persone che richiedevano un bracciale grande o extra-grande era associato a letture significativamente più elevate (pressione sistolica, 4,8 mm Hg; pressione diastolica, 19,7 mm Hg). 

La sovrastima della pressione arteriosa dovuta all'undercuffing ha classificato erroneamente il 39% di quelli con ipertensione (BP ≥130/80 mmHg), mentre la sottostima della PA legata all'overcuffing ha mancato il 22% di quelli con una PA ipertensiva.

Di seguito le misure standard

Taglia S 17-22 cm  (braccio piccolo o bambini) 

Taglia M 22-32 cm 

Taglia M-L  22-42 cm

Taglia L-XL 42-60


 FIBRILLAZIONE ATRIALE E IVABRADINA

In corso di scompenso cardiaco acuto a volte la coesistente tachiaritmia da fibrillazione atriale non viene controllata con i farmaci raccomandati dalle linee guida e neanche con la cardioversione elettrica di emergenza. 

E' possibile che l'IVABRADINA, farmaco utilizzato per il controllo e la riduzione della frequenza cardiaca nel paziente in ritmo sinusale con scompenso cardiaco, possa vere effetto anche nella Fibrillazione atriale. L'uso dell'ivabradina per questa indicazione è off-label e uno studio ongoing (BRAKE-AF) potrà spiegare se esiste effettivamente uno spazio per l'ivabradina nella fibrillazione atriale. 

Il case-report pubblicato su EHJ a febbraio 2022 ne è un esempio.



Decorso clinico con timing dell'introduzione dei farmaci e trend della frequenza cardiaca e della diuresi.



Pensiamoci quando non abbiamo più armi a disposizione (extrema ratio)!





domenica 6 marzo 2022

FARMACI ANTIARITMICI: INTERAZIONI E INTOSSICAZIONI

Bisogna essere cauti e attenti quando si utilizzano i farmaci antiaritmici a causa delle interazioni nei pazienti in politerapia.

Questo caso clinico dimostra cosa puo' succedere quando il caso combina insieme situazioni (iperpotassiemia e insufficienza renale) e farmaci (quetiapina, flecainide, azitromicina)


Un cocktail pericoloso 

Federico Marchini, Alessio Fiorio, Michele Malagù Centro Cardiologico Universitario, Azienda Ospedaliero-Universitaria Arcispedale S. Anna, Ferrara 
G Ital Cardiol 2021;22(12):987











PREVALENZA E PROGNOSI DEI CONSUMATORI DI DROGHE RICOVERATI IN UNITA' CORONARICA

  USO RICREATIVO DI SOSTANZE ILLECITE:  COSA E' IMPORTANTE CONOSCERE E' noto che il consumo anche solo ricreativo di droghe è un fat...